Un ricordo di Gianni Brera grande brianzolo del giornalismo calcistico

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Un ricordo di Gianni Brera grande
brianzolo del giornalismo calcistico

Inventò la definizione di abatini per Gianni Rivera e Sandro Mazzola

di Aldo Carpineti

Mazzola e Rivera con la maglia della Nazionale
Mazzola e Rivera con la maglia della Nazionale
Gianni Brera
Gianni Brera

Due giocatori di classe immensa, ma dal fisico non imponente. Oggi va di moda il calcio muscolare, aggressivo, tutto lo sport è interpretato in tal senso. Allora (e che volete che vi racconti...) si era negli anni '60. Al centro dell'attacco della Nazionale di Ferrruccio Valcareggi c'era Boninsegna, un valorosissimo dal nome onomatopeico. All'ala sinistra niente po po di meno che Gigi Riva, uno che nel calcio è stato fra i più grandi, soprannominato Rombo di Tuono, cannoniere di razza, asciutto ma potentissimo. Sulla destra mi pare andasse su e giù Domenghini, un portaborracce prestato al calcio, che però non aveva da impare niente da nessuno. Un attacco formidabile. Arrivò in finale ai mondiali di Azteca in Messico dove l'Italia fu sconfitta soltanto dal Brasile di Pelé. Alla finale era giunta peraltro stremata dalla precedente gara con la Germania, vinta dall'Italia per 4-3 dopo i tempi supplementari, resi necessari da un goal assassino di Schnellinger, terzino tedesco del Milan. Burgnich, terzino italiano dell'Inter riportò l'Italia sul 2-2 dopo un goal di Muller grandissimo centravanti di Germania, che sembrava drammatico per noi. Poi ancora un breve alternarsi, Boninsegna e proprio Rivera segnarono per l'Italia le reti del definitivo 4-3.

Molta materia per Gianni Brera. Colto e preparato usava nei suoi articoli frequenti riferimenti alla storia, alla letteratura, alla mitologia classica. Fu così che nacque il soprannome di Abatini (che con la mitologia c'entra per altri versi). Due giocatori che supplivano con una tecnica raffinata ed una classe infinita, dentro e fuori dal campo. Oggi, come accennato, questo mondo non è più neanche pensabile, neanche negli altri sport. Alcuni nomi soltanto per dare esempi calzanti: gli australiani Laver Stolle Newcombe nel tennis, Mennea primatista di casa nostra nei 200, Gustav Thoeni, paragonabile a nessuno negli slalom speciale e gigante. 

A chi gli domandava come mai uno come lui che avrebbe potuto scrivere opportunamente su altri giornali più quotati e rivolti ad un pubblico completo, Gianni Brera, sanguigno brianzolo dalla ironia spiccata ma sempre bonaria, rispondeva stringendosi nelle spalle che scrivendo sulla rosea lui salvava un sacco di gente dall'analfabetismo. Intento lodevole legato certamente al suo tempo, proprio come il calcio di allora. Il Maestro Manzi aveva bisogno di una mano. 

(cliccare sulla foto per ingrandirla)

Sabato 29 ottobre 2022

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