di Aldo Carpineti
C'è chi si raccomanda di star contento di quel che ho e andare avanti per la mia strada non curandomi di quel che possono dire gli altri. Tanti mi dicono anche che le cose che si hanno vanno condivise...
In campo professionale molti colleghi esperti di argomenti d'azienda mi informano, sui social professionistici, come i progetti vadano pensati bene, valutati e soppesati, e come sia necessario farsi una solida esperienza prima di pensare di intraprendere.
Sono atteggiamenti che credo di avere o almeno cerco in tutti i modi di avere da un sacco d'anni a questa parte. Ritengo proprio di non essere secondo a nessuno nell'avere accumulato esperienze di vita e di lavoro. Tuttavia proprio chi è più carente di queste doti pensa sia il caso di insegnarmele. Se poi mi dimostro accomodante su questi atteggiamenti altrui, ne approfittano per darmi addosso ancora più forte.
Verissimo, in questa circostanza lascio un po da parte l'umiltà e rischio di parere un piagnone, addirittura affetto da mania di persecuzione, tuttavia preferisco dire le cose come stanno. Anche i più sprovveduti ed ignoranti pretendono di darmi lezioni. Forse è anche la moda del momento, ma perché tanto accanimento proprio nei miei confronti?
Come diceva anni fa l'onorevole Andreotti, il mondo non è fatto di giganti. E certo neanche io lo sono. Né più né meno, credo di poter stare alla pari con gli altri. Eppure ad ogni angolo spunta qualcuno che cerca di farmi capire come devo essere e quale deve essere il mio comportamento. Un atteggiamento collettivo che ha dell'insopportabile. Mi viene spontaneo il dire: da quali pulpiti viene la predica... !
Tanti mi fanno intendere che spendo troppo, non faccio economia. Ma intanto hanno automobili costose da comprare e mantenere, e motociclette ultimo modello, e magari fumano quantità di sigarette ogni giorno. Io non faccio nulla di tutto ciò, non mi pare di comprare abiti costosi e neanche di scialare nelle spese quotidiane. Mi concedo qualche drink, questo è vero, però in qualche modo bisogna pur consolarsi della abitudinarietà consueta, di qualcosa bisogna pur vivere. Alla mia età (73 anni fra pochi giorni) se non ti dai qualche contentino, di cosa campi?
Senza dubbio cerco anche il miglioramento, di me e della mia condizione. Ma ciò mi pare assolutamente lecito, peggio fanno, direi, quelli che si adagiano su uno status quo che può essere anche sufficiente ma che trasforma la loro vita in una immobilità stagnante. Questi mi pare abbiano scarsi meriti e siano meno utili di me, che invece cerco di darmi da fare anche se non sempre con risultati concreti.
Ragazzi, piantiamola... ! Mi sono veramente rotto le balle. Non crediate che io mi possa assuefare a un andazzo del genere... Se no, mi pare che la migliore delle soluzioni sia rispondere colpo su colpo. Male che vada non potrò rimproverarmi di non aver combattuto, e non ci lascerò le penne da solo. Citavo la Bibbia (Libro dei Giudici capitolo 16) nei giorni scorsi in un mio contatto whatsapp, un po pomposamente, forse un po tanto pomposamente. Muoia Sansone e tutti i Filistei. Può parere esagerato, e io non sono Sansone, non ho né il suo fisico né la sua chioma, però lasciatemelo dire, rende l'idea.
Non morirà nessuno, ma vedremo come andrà a finire... vinca il migliore e, per una volta, lasciamo da parte De Coubertin.
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Sabato 1 ottobre 2022
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