Limone Piemonte | gradevolezze assieme
Importanti le escursioni, le passeggiate e le cabinovie, ma non solo...
di Aldo Carpineti
L'hotel Marguareis, a Limone, un centinaio di metri lungo la salita che porta agli impianti di risalita, vanta il grande privilegio di non avere l'ingresso direttamente sulla strada ma di disporre di un giardinetto con tavolini dove gli ospiti hanno agio di fermarsi nei ritagli di tempo tra le passeggiate e le escursioni che li impegnano solitamente. In realtà non solo nei ritagli di tempo, il posto infatti è un gradevolissimo punto di ritrovo per scambiare conversazioni, tanto da rappresentare un invito a fermarsi, anche per lunghi momenti, che possono essere di relax come di reciproche conoscenze fra persone.
Nel periodo di una settimana o poco più che ho passato lì nella seconda metà dell'agosto scorso, ho scambiato confidenze con persone anche semplici ma ricche di una umanità ed un vissuto che le rendeva straordinariamente interessanti. Ho ascoltato le loro storie, in particolare quelle di una anziana signora che soggiornava insieme alla figlia. La signora aveva sposato tanti anni fa un professore ed artista iraniano, aveva vissuto parte della sua vita in Iran e parte in Italia, collezionando esperienze molto proprie ed originali.
Aveva conosciuto il paese medio-orientale ai tempi dello Scià di Persia e di Farah Diba e ricordava perciò un ambiente piuttosto occidentalizzato, dove l'eleganza di Corte era una prerogativa immancabile, spesso capace di dare motivi di alimento al gossip che allora non si chiamava così, ma c'era già, anche in Persia. Poi l'avvento degli Ajatollah che trasformarono completamente la cultura e le abitudini del paese.
La signora rammentava spesso difficoltà vissute per diverse ragioni e per la sua condizione di donna, sia in medio-oriente sia in Italia, e tuttavia lo faceva riproponendo una infinita pazienza che certamente doveva aver vissuto anche all'epoca dei fatti narrati. Un aspetto della sua personalità da osservare ed apprezzare come significativo di una umanità profonda. E questo traslare il suo stato d'animo attuale in quello vissuto allora dava una rappresentazione perfetta dei fatti raccontati.
La ascoltavo con piacere e con interesse ed anche provando una simpatia immediata e spontanea nei suoi confronti. Aggiungevo di tanto in tanto qualche mia osservazione, che la signora gradiva, comprendendo che avevo interpretato esattamente quanto voleva trasmettermi. Vero che l'umanità delle persone è il fattore più grande tra tutte le cose che esistono al mondo.
Approfittandomi della gentilezza dei gestori dell'hotel, a volte venivo gratificato anche di un caffè che ci stava a pennello, un completamento all'ambiente apparentemente di piccola portata, ma in realtà molto utile a completare uno stato di benessere del tutto appagante. Anche le temperature atmosferiche erano adeguate: al mattino, verso le 7, poteva capitare che ci fossero 13 o 14 gradi ed allora ci voleva il maglione. Dopo, con il levarsi del sole, si raggiungevano i 21 o 22 gradi e lì ci si stabilizzava. Si andava in giro in maglietta mezze maniche ma non si pativa mai né freddo né caldo né umidità.
Vale assolutamente la pena di far tesoro di queste esperienze sia per conservarle nel ricordo, che presenta aspetti di attualità continuativa nell'impressione che rimane, sia per volersi concedere, prima o dopo, altre occasioni così felici. Voler bene a se stessi credo sia lecito, e così si vuole bene anche agli altri.
(clicare sulle foto per ingrandirle)
Mercoledì 28 settembre 2022